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    Un ecosistema da proteggere e amare: l’intestino

    Ogni parte del nostro corpo si regge su equilibri di cooperazione e equilibrio, a metà fra un orologio e una foresta pluviale o una savana. 

    Danneggiare, aggiungere o sottrarre anche un elemento minuscolo di quella catena di equilibri crea un effetto a catena con conseguenze che si ingigantiscono man mano che ci allontaniamo dalla causa prima del problema.

    Non c’è un errore più grande in un bosco in cui la scomparsa delle volpi determina un aumento delle lepri, che aumentare l’erba piuttosto che reinserire le volpi. 

    La distruzione di quel bosco a lungo termine, è cosa certa.

    Così il nostro corpo.

    L’intestino, e per fortuna, vive un momento di particolare gloria nel mondo della letteratura medica e, fra una moda e un’altra, vi sono ormai specialisti in grado di leggerlo come un libro aperto e di raccontare cosa accade nel nostro corpo solo a partire dalla salute del suo invisibile ecosistema di microbioti che formano, nel loro insieme, il microbioma.

    Da essi dipende l’umore, il peso, l’attitudine caratteriale, non meno di quanto dipenda la difesa immunitaria del nostro organismo.

    L’elemento che caratterizza tutti i nuovi studi è la centralità del concetto prima trascurato, che un buon equilibrio della flora batterica intestinale è diverso da persona a persona ed è quindi richiesta una medicina che io chiamo “dell’attenzione complessiva”, una medicina di comprensione in toto della persona paziente per intervenire su un meccanismo così essenziale e delicato dal quale può dipendere sia l’insorgere che l’attenuarsi o scomparire di patologie non sempre solo fastidiose ma, a volte, potenzialmente mortali se non eradicate alla radice, ossia intervenendo in modo mirato sulla causa.


    L’intestino fornisce la quasi totalità della serotonina e, in modo indiretto, della dopamina e della triptamina, che sono i pilastri della trasmissione delle cellule nervose in tutte le loro funzioni strettamente fisiologiche, ma anche psicologiche perché sono alla base del ritmo e della cura della depressione e dell’ansia.

    Il sistema enterico, ossia, il sistema nervoso proprio dell’intestino, è definito nientemeno che il secondo cervello del nostro corpo e stringe con esso una relazione talmente stretta che la colite, la diarrea, la stipsi, il gonfiore addominale possono essere causati direttamente dal nostro stato mentale.

    Se non bastasse, l’intestino funziona come una piccola fabbrica di farmaci.

    E’ in grado di combinare e ricombinare elementi chimici e creare cure naturali e cure preventive che, sfruttate al massimo, sono la migliore corazza possibile per una vita lunga e un corpo sano.

    Pertanto, prima di comprare creme per i brufoli, balsami costosi, colliri e colluttori, fate un sorriso al vostro intestino e promuovetelo ad amico del cuore.

    Sacrificategli piccoli capricci e regalategli abbondanti fibre, cibi non trattati e probiotici in quantità insieme a una vita attiva costellata di momenti in cui staccate con il cervello dalle fonti di stress per permettergli di accompagnarvi come sa e come può in una vita più felice e più sana.

    Dott. Alessandro Longobardi

     

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