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    Imminente boom delle crociere alle Canarie?

    Il Direttore commerciale dell’Autoridad Portuaria di Santa Cruz parla già di età dell’oro, un vero e proprio boom.

    Dopo il boom dei turisti, alle Isole Canarie ci si aspetta quello delle crociere, almeno stando alle parole rilasciate da Airam Díaz, Direttore commerciale dell’Autoridad Portuaria di Santa Cruz de Tenerife, nonché Presidente della Asociación de Puerto de Cruceros MedCruise da circa un anno.

    Ed è proprio in veste di quest’ultimo incarico che Díaz predice un’imminente età dell’oro per il periodo 2018-2027, quando saranno varate 112 nuove navi da crociera, aumentando così la capacità di offerta e domanda.

    Il 97% di queste navi, costruito in cantieri europei, sarà in grado di generare un’attività economica molto importante e, avverte Díaz, solo alcuni porti e destinazioni potranno eccellere e quindi avvalersi di questa straordinaria opportunità.

    Nel caso dell’Arcipelago, saranno ad esempio Gran Tarajal, Valle Gran Rey o Tazacorte, precisa il Presidente, a vivere di un boom storico, diventando parte di un meccanismo nel quale 7 passeggeri su 10 scelgono l’itinerario non per la nave, bensì per la destinazione, rompendo il cliché del crocerista che desidera trascorrere una settimana in mare e niente altro.

    Vero è, ammette Díaz, che anche la classe delle navi da crociera influisce nella scelta: si cercano navi con determinate caratteristiche, prediligendo quelle moderne e possibilmente tematiche, come quelle della Disney, quelle storiche o quelle avventurose.

    Insomma, il mercato delle crociere è cambiato e se prima era appannaggio di persone di età avanzata e con una certa possibilità economica, ora si sta espandendo abbracciando più categorie.


    Ad esempio il profilo medio del crocerista che sceglie le Canarie come destinazione è il risultato di un mix di nicchie, visto che l’offerta è piuttosto variegata e che le isole posseggono ottime infrastrutture in grado di ospitare navi di ultima generazione e altamente specializzate e selettive.

    Il 2,1% del mercato mondiale dell’industria crocieristica arriva alle Canarie e, precisa Díaz, non è poco, considerando che rappresenta il 15,1% di tutti i turisti che scelgono l’Arcipelago.

    In particolare, stando ai dati di previsione, queste percentuali sono destinate ad aumentare, con una spesa media a persona significativa, pari a 43 euro per turista, ovvero 96 milioni di euro solo di spesa diretta.

    A partire dal 12 dicembre 2018, informa il Presidente, perseguendo l’auspicato boom, si avrà alle Canarie una nuova nave di AIDA, una società specializzata nel mercato tedesco, con oltre 5.200 posti.

    Le Canarie saranno la base per i turisti, che arriveranno e se ne andranno impiegando un totale di 22-24 aerei che atterreranno lo stesso giorno e coinvolgeranno 188 autobus per la navetta al porto.

    Circa al fatto se l’Arcipelago sarà più o meno in grado di sopportare un aumento di mercato così significativo, va detto che i porti delle Canarie posseggono un’elevata qualità e perseguono l’obiettivo di migliorare continuamente i servizi offerti.

    Gli aeroporti costituiscono un tassello importante che deve intervenire nella gestione dei grandi flussi e le navi, sempre più grandi e moderne, necessiteranno di infrastrutture adeguate, quali una efficace connessione tra le città portuali.

    Il mercato delle crociere è l’unico dove non deve esistere competizione tra i vari porti dell’Arcipelago, bensì occorre molta cooperazione e intesa.

    Il segreto è creare una rete di itinerari affinché tutte le mete siano di grande attrattiva e rispondenti agli standard internazionali in termini di collegamenti e sostenibilità ambientale.

    L’Organizzazione Marittima Internazionale ha stabilito ad esempio i limiti delle emissioni di CO2; se le Canarie intendono essere presenti nel settore delle crociere, è fondamentale essere in grado di fornire gas nei porti, poiché le compagnie di navigazione stanno fabbricando imbarcazioni alimentate al 100% a gas, meno inquinante e più economico.

    Se le Canarie quindi avranno il gas, che sia importato e immagazzinato o prodotto, saranno automaticamente tra gli itinerari di quelle navi, diversamente saranno escluse.

    MedCruise a tal proposito ha creato una mappa con tutti i porti aderenti all’associazione che possono fornire gas e tutti quelli che stanno lavorando per poterlo fare in un prossimo futuro, cosa molto apprezzata dagli armatori.

    L’associazione sposta qualcosa come 26 milioni di passeggeri da circa 12.000 scali e da 20 paesi, tanto che viene presa in considerazione dall’Unione Europea ogni qualvolta si adottano strategie o vengono redatti nuovi regolamenti che disciplinano, come nell’ultimo caso, l’industria del gas.

    Ma la cooperazione non va intesa solo nell’ambito dei porti canari: l’interesse dell’Arcipelago che città portuali come Agadir, Madeira o Casablanca possano fornire ottimi servizi, è elevato, poiché si possono realizzare sinergiche intese che mescolino le mete africane con quelle della Macaronesia, fino ad arrivare alla penisola.

    Così come non è concepibile che una nave lasci Tenerife senza aver attraccato anche a Gran Canaria o Lanzarote, visto che ogni destinazione è diversa e diverse sono le attrattive.

    Ed è così, con questo spirito di collaborazione e di condivisione, che si attende il boom.

    Ilaria Vitali

     

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