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    L’Arcipelago quadruplicherà l’attuale produzione da acquacoltura

    Il piano approvato questa estate dal Gobierno regionale aumenta a 37.118 tonnellate il livello di produzione da acquacoltura per i prossimi 8 anni, superando così di gran lunga le 9.000 tonnellate generate nel 2016 secondo i dati rilasciati dal ministero dell’Agricoltura, Allevamento, Pesca e Acqua.

    Obiettivo del piano è quello di promuovere lo sviluppo dell’attività di acquacoltura nell’Arcipelago, rendendolo compatibile con il progetto di conservazione ambientale della costa insulare; il documento stabilisce infatti una divisione di aree di dominio pubblico marittimo-terrestre e definisce 7 aree di interesse a Tenerife.

    In particolare delle 7 aree che ospiteranno le gabbie marine, 6 saranno al sud, ovvero nel tratto Playas de Troya-Punta El Becerro (Adeje), Punta del Viento-Punta del Levitero (Granadilla de Abona), Punta La Isorana-El Roque (Adeje-Guía de Isora), Punta del Callao-Este de la Punta Salema (Arona), Punta Negra-Playa de Ajabo (Adeje), Los Altillos-Punta de La Arenita (Güímar) e Punta del Sabinal-Punta de Antequera (Santa Cruz).

    Un totale di 8 aziende che hanno concessioni in vigore sull’isola, 5 delle quali nella baia di Los Cristianos, si trasferiranno nelle zone regolamentate dove il Gobierno ne consentirà lo sfruttamento fino a scadenza dell’autorizzazione.

    A La Palma saranno autorizzate tre aree: quella tra Punta de Juan Graje e Morro Negro, tra Punta del Moro e Baja del Hoyo e tra La Cofradía e Suo de Punta del Serradero.

    Il piano prevede che le specie marine di interesse per l’attività di acquacoltura siano orate, spigole, tonni, polpi, tonni pinna gialla, tonni rossi, ricciole e pangasio.

    Le gabbie potranno essere galleggianti, e quindi ancorate verticalmente attraverso ancore e boe, semi sommergibili e sommergibili, queste le più resistenti in caso di intemperie.

     


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