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    Bisogna ridurre gli aiuti alla pesca dell’UE alle Isole Canarie?

    La ClientEarth, associazione di diritto ambientale con sede nel Regno Unito, è contro le sovvenzioni alla pesca perché “lo status speciale delle RUP come le Isole Canarie non dovrebbe essere un assegno in bianco perché l’UE  ignori i suoi impegni internazionali”.

    Ha quindi confermato quest’estate che intende presentare proposte alternative sull’attività di pesca sovvenzionata nelle Isole Canarie, e per l’aiuto alle nuove navi nelle regioni ultraperiferiche.

    L’avvocato della ClientEarth, Klaudija Cremers, spiega che la sua organizzazione ha avvertito la Commissione Europea che una cosa è che le Isole Canarie siano una regione ultraperiferica dell’UE e un’altra che gli aiuti europei alla pesca siano a maniche larghe perché “dannosi” e “potrebbero portare ad una pesca eccessiva”.

    La ClientEarth ha avviato una consultazione pubblica sul suo piano di modifica degli orientamenti in materia di aiuti di Stato per la pesca, che autorizzerebbe il finanziamento della costruzione di pescherecci nelle RUP, come le Isole Canarie.

    ClientEarth sostiene, tuttavia, che tali aiuti UE “sono riconosciuti a livello internazionale come dannosi perché favoriscono la sovraccapacità e la pesca eccessiva, un problema crescente per un terzo degli stock ittici mondiali.

    Cremers dice che “siamo preoccupati che cambiare questa regola sia dannoso per la sostenibilità della pesca nelle regioni ultraperiferiche”.

    Oltretutto “distorcendo i costi reali della pesca, gli aiuti possono far sembrare la pesca più redditizia di quanto non lo sia in realtà”.

    “Permettere aiuti di Stato per la costruzione di pescherecci va contro gli obiettivi della politica comune della pesca per porre fine alla pesca eccessiva, danneggia gli obiettivi delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione mondiale del commercio per eliminare le sovvenzioni dannose, e dà un cattivo esempio dell’UE ai leader politici di tutto il mondo”, ha detto il portavoce e consigliere di ClientEarth.


    “Lo status speciale di queste regioni non deve essere un assegno in bianco che consente all’UE di ignorare i suoi impegni internazionali”.

    Franco Leonardi

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