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    Profughi?

    La Germania nazista concesse a suo tempo ad un numero limitato di ebrei il permesso di lasciare il paese.

    Per poter ottenere tale triste privilegio gli ebrei perseguitati dovettero spogliarsi di tutto.

    Chi senza permesso cercava di lasciare il paese poteva essere ucciso.

    Loro erano sicuramente profughi.
    Gli abitanti di Berlino est che cercavano di superare il muro dovevano affrontare i proiettili delle guardie di frontiera.

    I cubani che fuggivano dal regime di Castro finivano in carcere se catturati.

    Chi organizzava le fughe poteva anche essere fucilato.

    Anche questi erano sicuramente profughi.
    In ogni caso fuggire da pesi come l’URSS, o la Cina, o la Corea del nord era una impresa difficilissima.

    Chi riusciva a compierla cercava di raggiungere paesi vicini a quelli che lasciava.
    La gran maggioranza di chi lasciava la Germania nazista, o l’Italia fascista, o i paesi comunisti amava i regimi politici dei paesi accoglienti e detestava quelli dei paesi che aveva dovuto abbandonare.


    Rispettava cultura, leggi, usi e costumi dei paesi accoglienti.

    La gran maggioranza dei presunti profughi che arrivano in Italia ed in Europa partono alla luce del sole, nessuno cerca di fermarli.

    Arrivano spesso da paesi lontanissimi e ne attraversano indisturbati numerosi altri prima di giungere Italia ed in Europa.
    Detestano i regimi politici ed i valori dei paesi che danno loro accoglienza.

    Amano i regimi politici ed i valori dei paesi da cui fuggono.
    Cercano spesso di imporre a chi li accoglie i loro valori ed il loro modo di vivere.

    Ha senso definirli “profughi”?

    Giovanni Bernardini

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