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    Super batterio infetta i turisti di Gran Canaria

    Resistente a tutti gli antibiotici, il batterio killer è comparso a gennaio 2018 in una clinica privata

    Il super batterio farmaco resistente Pneumoniae ST392 era già apparso nel 2016 tra i turisti finlandesi che si trovavano in vacanza a Tenerife; il caso, unico, benché presente nel rapporto ufficiale del Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC), è stato poi omesso nella segnalazione regionale.

    Il nome del centro ospedaliero dove sarebbe stato riscontrato non è stato reso noto, anche se il quotidiano Canarias Ahora lo avrebbe identificato come Hospiten Clínica Roca.

    In seguito a nuovi casi di turisti colpiti dal super batterio a gennaio di quest’anno a Gran Canaria, il Gobierno ha deciso di fornire una volta per tutte le informazioni del caso, evitando accuratamente di rivelare il nome dell’ospedale dove ben 13 persone provenienti da Svezia e Norvegia sono state contagiate nel periodo tra gennaio e aprile.

    Il super batterio, resistente a tutti gli antibiotici, viene generalmente rilevato nei centri ospedalieri e alcune fonti individuano la sua origine in Turchia nel 2008, mentre altre lo collocano negli Stati Uniti nel 2010 presso l’Istituto Nazionale degli Studi sul Genoma Umano.

    Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie ha emesso un’allerta a luglio di quest’anno, sebbene le autorità delle Canarie non si siano allineate alle tesi ufficiali europee.

    Il rapporto ufficiale della Svezia indica che sono stati rilevati casi di turisti contagiati dal super batterio di ritorno da Gran Canaria, dove sono stati ricoverati; in particolare 8 sono risultati affetti da K. pneumoniae ST392, produttore di enzimi OXA-48 in gradi di inattivare i Carbapenemi, un ceppo di antibiotici contro i quali, fino a oggi, non si erano verificati casi di resistenza significativi.

    Inattivati i Carbapenemi, l’unica arma a disposizione delle equipe mediche è la Colistina, un tipo di antibiotico da tempo abbandonato poiché altamente tossico e in grado di provocare danni talvolta irreparabili al sistema renale e nervoso.


    Poiché il focolaio di Gran Canaria risulta altamente contagioso, l’allerta emessa è relativa a coloro che intendono lasciare l’Arcipelago, cosa sconsigliata senza aver fatto le opportune analisi affinché il contagio non si propaghi in altri paesi.

    Oltre ai pazienti svedesi, altri 3 pazienti con analoga sintomatologia sono stati ammessi all’ospedale, definito Ospedale A, e 6 pazienti sono stati invece rimpatriati con le cautele del caso in Norvegia, dove sono risultati positivi per lo stesso batterio, in particolare 2 hanno avuto infezioni e 4 sono stati identificati come portatori.

    La Finlandia, nel frattempo, ha riportato 2 casi di K. pneumoniae ST392, entrambi con una storia di viaggio alle Canarie ma, come riportano le fonti, ulteriori informazioni non sono al momento disponibili.

    Il ministro della Salute delle Isole Canarie José Manuel Baltar ha affermato che l’Arcipelago è agli ultimi posti in termini di disponibilità di posti letto e centri sanitari pubblici, pertanto non è possibile risolvere situazioni gravi come questa del batterio senza la presenza di infrastrutture dedicate.

    Nel sud di Gran Canaria vi sono due strutture private che accolgono i turisti su suggerimento della sistema pubblico, San Roque e Hospitein Clinica Roca.

    Non appena i servizi di sanità pubblica di Svezia e Norvegia hanno informato il Ministero della Sanità e il Servicio Canario de la Salud, è iniziato un processo di indagini per individuare l’origine del focolaio e prendere i dovuti provvedimenti.

    dalla Redazione

     

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