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    Los Realejos, anniversario della visita dei Beatles!

    Era il 1963 e i Fab Four, dei giovanissimi Beatles, arrivarono sull’isola di Tenerife dopo aver registrato il loro primo LP destinato a sbancare, Please, please me.

    La visita dei Beatles, ricordata con concerti, mostre e proiezioni di documentari a La Orotava, è stata accompagnata da coincidenze fortuite in quel di Amburgo nel 1960, dove i giovani fotografi Klaus Voorman, Astrid Kirchher e Jürgen Vollmer vagando per la città, vennero attratti dalla musica che usciva dal club Kaiserkeller nel distretto di St.Pauli.

    Quella musica era suonata da cinque ragazzi inglesi i cui nomi, di lì a poco, erano destinati a diventare famosi in tutto il mondo, John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Pete Best (colui che precedette Ringo Starr) e Stuart Sutcliffe (morto poco dopo nel 1962).

    Allora si facevano chiamare The Silver Beatles e in quel club dove si esibivano nacque una solida amicizia con i fotografi, il padre di uno dei quali, Klaus, era un medico tedesco che aveva costruito una casa nella zona di La Montañeta a Los Realejos; tre anni più tardi, con Ringo al basso, i Beatles registrarono il celebre Please, please me e il loro manager, Brian Epstein, decise di premiare la band con 15 giorni di vacanza, dei quali 4 a Tenerife.

    Fu Lennon che decise, prima di partire, di portare con sé tutti gli strumenti musicali, con la convinzione di smuovere anche le serate dei canarini con quella nuova musica che si rivelava irresistibile ovunque andassero.

    Paul, George e Ringo decisero di trascorrere un po’ di tempo nella casa di Voorman, avvisando Astrid, l’altra amica fotografa, che sarebbero arrivati il 28 di aprile; quando però la ragazza si presentò all’aeroporto per accoglierli, scoprì non senza preoccupazione che il volo non solo era in ritardo a causa di un guasto, ma che i passeggeri erano bloccati a Gibilterra.

    Astrid tornò a casa ma all’alba del giorno dopo, aprendo la porta dopo aver sentito fermarsi un’auto davanti all’abitazione, trovò i tre Beatles.

    Per dieci giorni fecero un giro dell’isola visitando Santa Cruz, Puerto de la Cruz, Icod de los Vinos, La Orotava fino al quartiere di La Cuesta, dove abitava un grande amico dei Voorman.


    Sull’Arcipelago i Beatles, ancora non così famosi, strinsero parecchie amicizie con i giovani del posto, con i quali condivisero diverse serate ovviamente in compagnia della musica.

    In particolare fu a Puerto dove passarono la maggior parte del tempo, non a caso il centro più turistico dell’isola; cercarono di organizzare un piccolo concerto al Lido di San Telmo, dove ora sorge il Lago Martiánez, chiedendo in prestito alcuni degli strumenti dell’orchestra del posto, ma David Gilbert, manager del Lido, prese una di quelle decisioni delle quali ci si può pentire tutta una vita: in qualità di responsabile del locale, vietò ai Beatles di esibirsi a causa del loro aspetto che giudicò non consono alla clientela del Lido.

    Due giorni dopo la partenza dalle Canarie, l’LP Please, please me raggiunse la vetta delle classifiche britanniche e il resto è storia nota…

    A battersi nel corso degli anni affinché la celebre visita fosse ricordata per sempre, fu Nicolás González Lemus, che propose la realizzazione di una scultura, proposta bocciata per l’elevato costo.

    Il primo dicembre 2017 il Parlamento delle Canarie, con l’appoggio del Cabildo, decise di assegnare ai Beatles il titolo di Visitatori Illustri delle Canarie ma, come osservò Lemus, la cosa non fu particolarmente formale né tantomeno istituzionale.

    Insomma, i Fab Four, e Paul McCartney più di tutti, avrebbero meritato di più; dopotutto hanno scritto una parte della storia musicale degli anni 60 e ancora oggi i luoghi che hanno visto le loro gesta sono oggetto di continuo pellegrinaggio da parte di vecchi fan e nuovi estimatori.

    Al 55esimo anniversario della loro visita, La Orotava, oltre a ospitare concerti e proiezioni di documentari, ha realizzato una mostra dall’eloquente titolo Los Beatles en Tenerife, dove sono stati esposti fotografie, vinili, oggetti e dipinti.

    Il gruppo Alma de Goma si è quindi esibito eseguendo le cover dei maggiori successi della storica band in un concerto a entrata libera e durante il quale, ai primi cento spettatori, è stato regalato un  cofanetto con DVD, 2 CD, un libro e diverse immagini dei Beatles in Spagna.

    dalla Redazione

     

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