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    Previste nuove ondate immigratorie nell’Arcipelago

    Fernando Clavijo, Presidente delle Isole Canarie e attuale presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Ultraperiferiche RUP, ha esposto in Commissione Europea chiara preoccupazione circa l’eventuale aumento di ondate immigratorie nell’Arcipelago.

    Dopo i 7 immigrati morti annegati a Lanzarote e le quotidiane tragedie di Mayotte, quest’ultima considerata la Lampedusa indiana, Clavijo a Bruxelles ha sottolineato la necessità di sviluppare una politica di immigrazione reale nelle RUP, attraverso la creazione di strumenti finanziari che soddisfino tutte le esigenze delle regioni coinvolte, aree caratterizzate da aspetti unici rispetto al territorio continentale della UE.

    Durante la sessione plenaria Clavijo ha esposto il recente avvertimento da parte di Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, su un possibile aumento di ondate immigratorie alle RUP e in special modo alla Spagna.

    A causa della loro vicinanza geografica, ha precisato Clavijo, le RUP favoriscono l’arrivo degli immigrati e quindi zone come le Canarie, Mayotte e la Guyana francese soffrono di forte immigrazione irregolare che si manifesta in un significativo aumento di bambini non accompagnati e di giovani.

    Questo tipo di ondate immigratorie costituisce problema di gestione elevato, soprattutto per carenza di servizi basilari come sale operatorie, istruzione, servizi igienico sanitari, acqua, gestione dei rifiuti e dei trasporti, assistenza sanitaria e risorse socio culturali.

    Le Canarie per ora non hanno raggiunto gli estremi di grave crisi umanitaria come accaduto nel 2006, ma la vigilanza è d’obbligo, così come sottolineato dal vice presidente Timmermans che ha altresì precisato che con più un paese è vicino al confine, maggiore è la consapevolezza della sua esistenza.

    I confini, ha detto il leader olandese, non dovrebbero solo servire per stabilire delle barriere, ma anche per proteggere tutti coloro che vivono in quelle zone che, oggi più che mai, subiscono impatti economici e sociali significativi.

    La soluzione, ha quindi sottolineato, deve essere nella solidarietà europea, laddove ogni stato membro è demandato a collaborare per il bene di tutti.


    Parole ampiamente condivise da Clavijo, che ha parlato di necessità di unire le forze e le sensibilità, affinché episodi di tragedie in mare o di situazioni caotiche nelle aree di confine non debbano più esistere.

    La difesa delle RUP è quindi fondamentale, così come il mantenimento delle loro singolarità come potenziale a vantaggio di tutta l’Europa.

    Le zone di confine sono quelle dove le ondate immigratorie, concentrandovisi, procurano fenomeni di mafia organizzata e criminalità legata al traffico di persone e favoriscono rischiosi episodi di tensione.

     

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